RITORNO A SPINACETO

COME BACK TO SPINACETO
in the programme MENTI LOCALI,  together with Davide Franceschini. 
Fondazione Giuliani Roma e MIBACT, curated by Cecilia Canziani and Adrienne Drake, ROMA, 2017. 
With the students of Liceo Scientifico e Linguistico Majorana, Roma 


Documentation of the process: ritornoaspinaceto.blogspot.com 



Nell’ambito di un lungo percorso di 5 mesi gli studenti insieme agli artisti hanno lavorato alla mappatura del quartiere di Spinaceto –realizzato nell’ambito del Piano Regolatore Generale a partire dal 1965–ricostruendone la storia per riscoprirne lo spirito utopico con cui era stato immaginato. I ragazzi hanno poi intervistato gli abitanti del quartiere per capirne le potenzialità e le mancanze. Infine, lavorando sul concetto di Utopia e sui testi di William Morris (1834–1896), fondatore del movimento Arts & Crafts, gli studenti hanno immaginato una società che nel futuro potesse ritornare nel quartiere e rifondarlo su basi comunitarie e egualitarie. A partire dalle narrazioni, sono stati elaborati due interventi artistici: uno nel parco campagna e uno nel centro che ospita la sede del municipio, luoghi che nel progetto originario di Spinaceto volevano indicare nella relazione tra natura e cultura una utopia realizzabile. Nel corso della settimana di residenza i ragazzi insieme agli artisti si sono presi cura di questi due luoghi degradati perché dimenticati, ma centrali per l’identità del quartiere. Li hanno puliti, curati e vi hanno realizzato due opere ambientali, che sono servite anche da sfondo per una serie di tableaux vivants in cui i ragazzi hanno interpretato una immaginaria società utopica del futuro. 

Le opere prodotte e la documentazione  dell’intero progetto sono state  presentata nell’ambito di due mostre: una prima tappa si è svolta presso le due sedi della scuola  e si è conclusa con la visita delle opere ambientali, introdotte dagli studenti. La seconda è uno sviluppo ulteriore del progetto presso la Fondazione Giuliani, con interventi in situ che risemantizzano e raccontano l’intervento nel quartiere.

Il processo ha prodotto anche una serie di opere fotografiche realizzate al banco ottico.